A cura di ADRIANA oBERTO
fotografie di adriana oberto e REMO TURELLO; video di remo turello
Italia, TORINO
Il grande ciclismo internazionale è tornato protagonista a Torino e nel Piemonte. Per la prima volta nella storia la Vuelta a España è partita dall’Italia e tutte le tappe italiane sono state piemontesi. Torino e il territorio circostante sono stati trasformati in vetrina internazionale per sportivi, appassionati e turisti da ogni parte del mondo.
La Vuelta
La Vuelta a España si chiama così perché “vuelta” in spagnolo significa letteralmente “giro” o “volta”, e in questo caso indica il giro ciclistico a tappe attorno alla Spagna, sul modello del Giro d’Italia (Giro) e del Tour de France (Tour).
Il nome completo in spagnolo è Vuelta Ciclista a España, ovvero “Giro ciclistico di Spagna”.
La prima edizione si è corsa nel 1935, organizzata dal quotidiano Informaciones di Madrid, che si ispirò proprio al successo del Tour francese e del Giro italiano. Da allora la competizione, pur attraversando periodi di interruzione dovuti a guerre e difficoltà economiche, è diventata una delle tre grandi corse a tappe del ciclismo mondiale, insieme alle altre due.
Col tempo, la parola “Vuelta” è rimasta come marchio riconoscibile, tanto che oggi, anche fuori dalla Spagna, basta dire “la Vuelta” per capire di cosa si sta parlando: una sfida di tre settimane che unisce sport, paesaggi spettacolari e cultura iberica.
Una festa lunga tre giorni
Torino ha accolto la Vuelta con una festa lunga tre giorni, tra sport, spettacolo e cultura. Giovedì 21 agosto, nel prestigioso contesto di Palazzo Reale, il sindaco Stefano Lo Russo ha accolto pubblico e atleti sottolineando il forte legame di Torino con il ciclismo e il valore dello sport come simbolo di pace, tolleranza e unione. L’evento ha preso vita già dal pomeriggio con una lezione di spinning guidata da Fabio Aru, seguita da un dj set in stile “fiesta española”. In serata, alle 19.30, si è svolta la presentazione ufficiale delle 22 squadre davanti a spettatori e tv di 190 Paesi, accompagnata dall’esibizione del cantante spagnolo Antonio Orozco con la canzone ufficiale della Vuelta 2025, Te estaba esperando.
L’atmosfera di fiesta ha avvolto cittadini e turisti, offrendo la possibilità di incontrare da vicino i campioni della corsa.
Per l’occasione la città si è vestita di rosso, colore simbolo della competizione: la Mole Antonelliana e i ponti storici sul Po si sono illuminati nelle notti del 22 e 23 agosto, mentre installazioni floreali e sagome di ciclisti hanno decorato strade e piazze. Sotto i portici di via Po, una mostra fotografica ha raccontato, attraverso immagini spettacolari, le emozioni e i paesaggi della celebre corsa a tappe.
La salida oficial e le altre tappe
La Reggia di Venaria Reale è stata scelta come suggestivo scenario inaugurale per questa prima volta de La Vuelta a España in Italia. All’evento del 23 agosto hanno partecipato circa ottomila persone, trasformando la Corte d’Onore in un palco internazionale tra musica, bandiere e grande attesa.
Per il Piemonte si tratta di un traguardo storico, dopo aver già ospitato Giro d’Italia e Tour de France. Il presidente Alberto Cirio ha sottolineato l’obiettivo di valorizzare la regione attraverso lo sport.
La festa ha coinvolto la città, con tifosi e curiosi ad accogliere i corridori lungo via Mensa e al monumento di Fausto Coppi, simbolico chilometro 0 – punto di partenza della gara.
Le tappe in breve
Tappa | Percorso | Vincitore | Maglia Rossa Finale |
---|---|---|---|
1 – Venaria → Novara | Pianura, sprint | Jasper Philipsen | Jasper Philipsen |
2 – Alba → Limone Piemonte | Salita, arrivo in quota | Jonas Vingegaard | Jonas Vingegaard |
3 – San Maurizio → Ceres | Media montagna, finale in salita | David Gaudu | Jonas Vingegaard |
4 – Susa → Voiron (FRA) | Alpi, attraversamento internazionale | Ben Turner | David Gaudu |
Questa è stata una frazione adatta ai velocisti, che hanno potuto così indossare la maglia rossa da leader.
Dopo 168 km., a Novara, Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) ha vinto la tappa inaugurale imponendosi in volata e indossando la prima maglia rossa. Alle sue spalle Ethan Vernon (Israel-Premier Tech) e Orluis Aular (Movistar), con Elia Viviani (Lotto) quarto.
La corsa si è accesa negli ultimi 80 km con un controllo serrato delle squadre: unico tentativo significativo quello di Hugo De La Calle (Burgos-Burpellet), ripreso a 30 km dal traguardo. In precedenza Alessandro Verre (Arkea B&B Hotels) aveva conquistato l’unico Gpm, La Serra, e la prima maglia a pois.
Dopo la volata inaugurale di Novara, che ha accolto il gruppo nelle sue piazze gremite, la corsa ha fatto rotta verso le colline delle Langhe con la seconda tappa da Alba a Limone Piemonte: 160 km tra vigneti e borghi storici, prima di un arrivo in quota che ha esaltato le montagne cuneesi. Qui Jonas Vingegaard (Visma-Lease a Bike) ha battuto Giulio Ciccone (Lidl-Trek) e indossato la maglia rossa.
Il giorno successivo è toccato al Canavese e alle Valli di Lanzo: la terza frazione (San Maurizio Canavese – Ceres, 139 km) ha messo in vetrina un territorio autentico e meno noto al grande ciclismo. Il francese David Gaudu (Groupama-FDJ) ha colto il successo davanti a Mads Pedersen e Vingegaard, che ha conservato il primato.
Infine, la quarta tappa ha salutato il Piemonte partendo da Susa, porta delle Alpi, e valicando il Monginevro tra fortezze e panorami maestosi, prima di approdare in Francia, a Voiron. La vittoria è andata all’inglese Ben Turner (Ineos Grenadiers), ma la classifica generale ha incoronato Gaudu, nuovo leader.
Queste quattro tappe inaugurali della Vuelta 2025 hanno quindi lasciato un’impronta significativa su Torino e sul Piemonte: non solo dal punto di vista sportivo, con lo spettacolo del grande ciclismo internazionale, ma anche sotto il profilo economico, turistico e culturale. La corsa ha messo in vetrina il territorio davanti a milioni di spettatori nel mondo, ha richiamato migliaia di appassionati lungo le strade e ha confermato la regione come ambasciatrice del ciclismo e delle sue eccellenze, capace di unire paesaggi, tradizioni e ospitalità con il fascino della competizione.