Un solo pianeta, miliardi di storie da raccontare

Brent de l’Art

Meraviglie nascoste

A cura di BARBARA TONIN

fotografie di BARBARA TONIN, FABRIZIO ROSSI

Italia, BORGO VALBELLUNA, fRAZ. SANT’ANTONIO TORTAL – bl

Viaggiare, scoprire luoghi nuovi e remoti, raggiungere mete affascinanti, lasciarsi rapire da straordinari e lontani paesaggi incantevoli è tra le attività più stimolanti e piacevoli che possiamo fare. Molte volte, però, non siamo a conoscenza che le meraviglie possono essere proprio dietro casa.

Poco lontano delle magnifiche Dolomiti bellunesi, infatti, nella frazione di Sant’Antonio di Tortal del Comune di Borgo Valbelluna, si sono formati dei piccoli e profondi canyon colorati: i Brent de l’Art.

Un po' di storia

Brent e Art sono la forma dialettale tronca di “Brentana”, che indica un torrente di una gola stretta e profonda, e Ardo (artus, gola rocciosa) un torrente affluente del fiume Piave. Tali formazioni si sono originate dalla continua e lenta erosione delle fessurazioni delle rocce, per mezzo di acqua e vento in migliaia di anni. Sassi, rami e detriti vari, vorticando nell’acqua tra le strette fenditure e anse, hanno scavato via via la roccia scoprendone le diverse stratificazioni e colorazioni.

Barbara Tonin Photography

Queste gole delimitate da pareti rocciose quasi verticali – le forre – si sono create a seguito della deviazione del corso dell’Ardo, il cui alveo è stato intasato a causa di una frana o di depositi alluvionali. Per raggiungere i Brent, infatti, si deve scendere un pendio che ha l’aspetto molto simile a quello di una frana stabilizzata. Alcuni studi ritengono che il “canyon” più ampio sia stato modellato in un lasso di tempo di 10-15.000 anni e che sia ancora in atto una lenta evoluzione, seppur in modo più leggero. Tale erosione sembra abbia avuto inizio durante il periodo di disgelo al termine della Glaciazione Wurmiana, 9.000 – 10.000 anni a.C.

Barbara Tonin Photography
Fabrizio Rossi Photography
Fabrizio Rossi Photography

Le rocce del Brent de l’Art presentano una tonalità rossiccia conferita dalla Scaglia Rossa cretacea, formatasi 65-90 milioni di anni fa nel Cretaceo Superiore. È un materiale facilmente erodibile in quanto è composto da depositi di fanghi carbonatici mescolati a gusci fossili foraminiferi planctonici (invertebrati marini). Il colore rossastro è dato dalla presenza di ossidi di ferro e di argille rosse, che si intervallano a strati biancastri e altri di colore grigio-verde (scaglia cinerea), conferendo alle rocce un’alternanza di colori incantevole.

Barbara Tonin Photography

Le escursioni ai Brent de l’Art sono semplici e molto gradevoli. La vegetazione circostante è ricca di varie specie arboree, floreali e animali. Alcune aree sono naturali, altre sono opera del rimboschimento dell’Uomo per approvvigionarsi della legna.  Passeggiando tra i sentieri si possono riconoscere il carpino bianco, l’acero di monte, il faggio, l’orniello, il frassino maggiore, il carpino nero, l’equiseto e il pino silvestre. Se si è fortunati, nascosti tra le foglie si avrà l’opportunità di scorgere cervi, caprioli e volpi.

Per effettuare le escursioni è necessario indossare scarpe adeguate al trekking, mentre per le attività di canyoning e torrentismo si deve obbligatoriamente essere accompagnati da una guida. Ogni stagione offre uno spettacolo diverso di forme e colori, ma il luogo non è privo di pericoli: è sempre consigliabile, pertanto, contattare le Guide alpine se si vuole uscire dai percorsi indicati.

Per maggiori informazioni sui percorsi visita il sito della Proloco di Trichiano e https://www.veneto.eu/IT/Brent_de_lArt/

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