A cura di LORENA DURANTE
Fotografie di SAMUELE SILVA
Italia, TORINO – TO
Giroinfoto dedica questo articolo ad Elliott Erwitt, scomparso pochi giorni fa, raccontando dell’ultima mostra che abbiamo avuto il piacere di visitare.
Una selezione delle migliori opere di Elliott Erwitt è stata ospitata alla Palazzina di Caccia di Stupinigi alcuni mesi fa, grazie alla collaborazione di Next Exibition con l’Istituto dell’Ordine Mauriziano e il patrocinio della Città Metropolitana di Torino.
Gli scatti esposti erano stati selezionati dall’artista in persona e raccontavano la sua visione della vita, maturata in settant’anni di lavoro come fotografo.
Lo sguardo di questo autore nelle foto scelte per questa mostra, come in ogni opera, è molto profondo ma mantiene allo stesso tempo una visione che sa essere contemporaneamente ironica e che legge molto bene il nostro tempo.
Una mostra che parlava di inclusività, di parità di genere e soprattutto del concetto di famiglia: si raccontava la famiglia in tutte le sue sfaccettature, gli amici, i colleghi di lavoro o il proprio animale domestico.
Il percorso della mostra si sviluppava in modo libero, come voluto da Erwitt stesso, il quale raccontava che, quando visitava un’esposizione, gli piaceva potersi muovere senza vincoli direzionali, quindi poter tornare indietro su uno scatto o soffermarsi di più su una particolare immagine. Per questo erano state create delle aree tematiche più ampie, leggere e divertenti, con foto più “impegnative” e altre più intime della sua stessa famiglia (per chi non lo sapesse, ha avuto sei figli, quattro mogli e tantissimi nipoti).
Ad arricchire la mostra a metà nella saletta si poteva ammirare una serie di opere, sculture e acquerelli, frutto di una collaborazione con il Circolo degli Artisti che hanno raccontato attraverso la new art la loro visione di famiglia. Le opere volutamente non avevano il titolo proprio per lasciare più spazio possibile all’interpretazione del visitatore.
Elliott Erwitt è stato uno dei più grandi fotografi contemporanei, molto amato proprio per la cifra stilistica con cui riusciva a raccontare il reale, a volte in modo ironico e leggero o a volte affrescando dei momenti intimi e privati, anche in modo drammatico, sia della semplice quotidianità sia di eventi di rilevanza mondiale. La forza e l’intensità di scatti come quelli di Jackie Kennedy al funerale del marito rimarranno potentemente nella Storia della fotografia.
Fotografo freelance alle origini, Erwitt ha successivamente fatto parte della nota agenzia Magnum a partire dal 1953 e ne è stato anche presidente per tre anni consecutivi alla fine degli anni ‘60, per poi appassionarsi di cinema che l’ha portato a realizzare cortometraggi, commedie e documentari.
Erwitt ha viaggiato tantissimo e la sua storia si intreccia alla nostra, perché ha vissuto per un periodo anche in Italia, prima di arruolarsi nell’esercito statunitense in Germania e in Francia nel 1951.
Erwitt non è stato solo un autore di Street Photography come alcune foto possono averci indotto a pensare, ma è stato anche fotografo di moda, inviato di guerra e fotoreporter. Tuttavia, ha sempre preferito mostrare la quotidianità, i buoni sentimenti, il lato positivo e ironico della vita: “Far ridere le persone è uno dei più grandi traguardi che si possano raggiungere. È molto difficile, per questo mi piace”.
E allora lo ricorderemo (e lo ringrazieremo) con un sorriso, ogni volta che rivedremo un suo scatto.
GiroInfoto ringrazia Next Exhibition e la Palazzina di caccia di Stupinigi per l’accoglienza a questo evento.