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Villa Resuttano-Terrasi

Piana dei Colli - Palermo

A cura di RITA RUSSO

fotografie di RITA RUSSO

italia, palermo

Villa Resuttano Terrasi  è una delle tante dimore monumentali ( se ne contano circa cento) che, nate per consentire fastose villeggiature all’aristocrazia siciliana del Settecento, popolano la Piana dei Colli di Palermo,  un’estesa pianura,  posta a nord della città, delimitata dalle ripide pareti di Monte Pellegrino, Monte Gallo e Monte Billiemi, accarezzata dalle brezze marine che un tempo spazzavano liberamente la pianura stessa sgombra di palazzi e ricca di corsi d’acqua e di rigogliosa vegetazione.

Tra le ville della Piana, molte versano oggi in stato di abbandono e tra queste alcune si presentano fortemente compromesse. Altre sono state oggetto di interventi di recupero, come la villa in questione  e di queste un ristretto gruppo viene adibito alla ricezione del pubblico in occasione di eventi. 

La Villa

In particolare, Villa Resuttano, tuttora abitata dagli eredi degli antichi proprietari, completamente soffocata dai numerosi edifici che sorsero imponenti durante il sacco di Palermo (il boom edilizio avvenuto tra gli anni cinquanta e sessanta del XX secolo), che inglobarono non solo le antiche dimore ma distrussero anche l’ambiente e la natura circostanti ad esse, per la preziosità dei suoi decori interni,  fu considerata da Rosario La Duca tra le più importanti della Piana dei Colli, in grado di reggere bene il confronto  con le più sontuose ville di Bagheria.

Rita Russo Photography
Rita Russo Photography

Visitare oggi  la villa,  con i suoi stucchi, affreschi, specchiere dorate e maioliche coloratissime,  sia pure privata del suo ampio parco abbellito un tempo da un vasto giardino all’italiana,  rende ancora più marcata la bruttezza della moderna edilizia che la circonda e l’assedia.

Rita Russo Photography

L’elegante e raffinata villa in stile tardo barocco siciliano fu costruita alla fine del Seicento da Don Federico di Napoli, Principe di Resuttano, modificando un vecchio palazzotto esistente al centro di un fondo acquistato nel 1670 dallo zio Giuseppe. 

Successivamente il bene venne acquistato da Vincenzo Terrasi, ricco borghese, che lo donò alla nobile moglie appartenente al casato dei Beccadelli di Bologna. 

Rita Russo Photography
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Villa Resuttano – Terrasi presenta un impianto esterno chiuso con una corte centrale tipica dell’originaria struttura del baglio agricolo. Essa presenta, inoltre, lo scalone d’onore, rigorosamente esterno, l’apparato decorativo della facciata nei toni cromatici del bianco e dell’ocra, che dividono la stessa in aree simmetriche di armoniosa compostezza e le terrazze panoramiche per godere della vista della piana circostante.

Al piano nobile si accede dal doppio scalone esterno a tenaglia, in marmo di Billiemi, dal quale si raggiunge il balcone d’onore sormontato dall’insegna araldica dei principi di Resuttano. All’interno, una delle caratteristiche peculiari della villa è l’enfilade, ossia l’allineamento di una serie di stanze che una dopo l’altra si susseguono a partire dal salone d’ingresso e che costituiscono le due ali speculari dell’edificio. Sulle coperture a volta di tali stanze, realizzate durante i lavori di ammodernamento della villa, eseguiti a metà del Settecento, spiccano ancora oggi gli affreschi realizzati per lo più da Gaspare Fumagalli, con le scene della Gerusalemme Liberata. Le porte di accesso ad ogni ambiente, in verde pallido, sono abbellite da vedute tratte da incisioni provenienti dagli ambienti artistici del tempo, replicate anche su alcuni mobili e sui sopra porta. 

Attraversando l’enfilade di ambienti, ornati da sobrio mobilio e da colorati pavimenti in maiolica, in parte originali, si raggiunge una sala di transizione tra la camera da letto da parata, ossia quella di rappresentanza destinata a ricevere gli ospiti in caso di nascita, malattia o morte, caratterizzata da un’antichissima alcova con lo stemma della famiglia e la sala più importante e bella della villa: il salone da ballo, una grande sala che rappresenta una delle massime espressioni della cultura tardo barocca siciliana.
In particolare, a questa sala si accede attraverso una porta decorata come tutte le altre, dietro la quale si cela un soffietto sul quale si osservano scene che si ricollegano agli affreschi riportati sulle volte delle sale precedenti.

L’ampio salone che si mostra alla vista del visitatore una volta aperta la porta a soffietto custodisce, in ogni suo angolo, tra affreschi, stucchi e maioliche, un patrimonio artistico unico nel suo genere. In esso, infatti, gli affreschi di Vito d’Anna, rinomato pittore settecentesco, che decorano l’immensa volta della sala e che costituiscono una delle sue opere magistrali, s’intersecano con gli stucchi del milanese Carlo Sermini, in una miscela che ha portato l’arte siciliana in tutto il mondo, diventando un esempio unico a livello internazionale. Il magnifico affresco che ricopre l’intera volta, che costringe il visitatore a stare con il naso all’insù per lungo tempo, caratterizzato da un marcato contrasto tra la scena centrale che presenta colori tenui e le colorate figure allegoriche che arricchiscono la parte più bassa e gli angoli di esso, fu commissionato dal principe Federico per rappresentare il “Trionfo delle Arti e delle Scienze” e la “Gloria dei Principi di Resuttano”.

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