GIRO DI POSTA.
È in corso a Palazzo Madama a Torino la mostra Giro di Posta.
Lo scorso 23 gennaio è stata inaugurata a Torino, presso Palazzo Madama, una mostra di grande interesse dedicata a Primo Levi. Lo scrittore, sopravvissuto ai lager, ha consacrato la sua vita a testimoniare l’orrore di quei luoghi di sterminio, fame, malattie e sofferenza. Le sue opere, tradotte a livello internazionale, sono ormai considerate dei classici della letteratura, tra cui Se questo è un uomo, La tregua e I sommersi e i salvati, oltre a numerosi altri scritti.
L’aspetto innovativo di questa mostra risiede nel mettere in luce il Primo Levi scrittore di lettere, con particolare attenzione alla sua corrispondenza con cittadini tedeschi, mantenuta per oltre vent’anni. Dopo la traduzione in tedesco di Se questo è un uomo nel 1961, Levi avvia un intenso scambio epistolare, inizialmente con Heinz Riedt, il suo traduttore, e successivamente con un’ampia varietà di lettori e lettrici. Tra questi vi erano cittadini comuni, intellettuali, ex-deportati e persino alcuni ex-nazisti che, ad Auschwitz, si trovavano “dall’altra parte”.
Il tema dei colloqui epistolari risulta particolarmente sorprendente per due motivi. Da un lato, Primo Levi è stato uno dei pochissimi testimoni che ha scelto, fin dal suo ritorno in Italia, di condividere un racconto diretto e vissuto dall’interno sull’orrore della persecuzione contro gli ebrei e altre minoranze. Ha descritto con lucidità ogni fase di quell’incubo: dalla deportazione in vagoni bestiame, all’eliminazione immediata di anziani e bambini all’arrivo nei lager; dal lavoro forzato come schiavi per coloro che venivano risparmiati, fino alla morte che attendeva la maggior parte di loro.